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S. Giorgio a Liri – La palestra… infinita. Migliorelli scrive a Zingaretti

A S. Giorgio a Liri l’ex sindaco Achille Migliorelli non è l’unico a definire “la palestra dello scandalo” l’opera pubblica tanto annunciata, ma ferma da anni. Ora, proprio Migliorelli ha inviato una nota-esposto al Presidente della Regione.

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Tutto inizia nel 2007, quando, con delibera n. 935 del 23 novembre, la Regione ha concesso al Comune di S. Giorgio 848.125,00 euro per la costruzione di un edificio polivalente destinato a palestra scolastica. Tramite appalto integrato, la realizzazione della struttura è stata affidata alla Società Meridiana S.r.l. di Venafro. Nella fase esecutiva dei lavori, però, il Responsabile del servizio tecnico ha constatato che essi stavano avvenendo in violazione della norma della distanza dai confini, come fissata nel Prg vigente, per cui, il 5 aprile 2011, ne disponeva la sospensione. A quel punto intervenne Achille Migliorelli: “Con raccomandata del 27 aprile 2012 ho richiamato l’attenzione dell’Ufficio Edilizia Scolastica, segnalando che erano state adottate determine di liquidazione di un primo stato di avanzamento dei lavori per l’importo di circa 350 mila euro e di un acconto di circa 15 mila euro per le competenze tecniche spettanti al professionista incaricato della direzione lavori. Spiegavo che sarebbe stato opportuno non procedere all’accreditamento delle somme richieste dal Comune, per accertare prima la conformità urbanistica”. Oltre alla violazione del distacco fra fabbricati, si lamentava la mancanza dell’atto notarile di transazione con alcuni dei proprietari interessati. Qualora non si fosse perfezionato l’accordo con tutti i confinanti, sarebbe stata necessaria la parziale, se non totale, demolizione dell’edificio.

La Regione, però, ha corrisposto al Comune le somme richieste. “A quanto risulta – continua Migliorelli – il Comune ha pagato gli stati di avanzamento agli inizi del 2013. L’aspetto più inquietante della vicenda è che la situazione è rimasta invariata e i lavori sono sospesi. Intanto, l’opera va in rovina, anzi si aggrava perché alcuni confinanti hanno agito presso il Tribunale di Cassino per ottenere il rispetto delle distanze legali”.

“La gravità dell’errore commesso dall’amministrazione regionale dell’epoca nel trasferire i fondi è sotto gli occhi di tutti – afferma Migliorelli -. Più riprovevole è stato il comportamento del Comune che, pur in presenza della non conformità dell’opera alla disciplina urbanistica vigente (da ascriversi sicuramente alla responsabilità dell’impresa esecutrice dell’opera e del professionista incaricato della direzione dei lavori), ha provveduto egualmente al pagamento delle somme liquidate in acconto”. L’ex sindaco chiede dunque l’intervento delle Autorità regionali per eliminare “lo scempio di sperpero del pubblico denaro e di offesa all’interesse della collettività locale”.