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Pastena – Diffidati e messi in mora gli ex amministratori comunali

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di Arturo GNESI

Un coraggioso e necessario passo in avanti per dare credibilità alle istituzioni e riavvicinare i cittadini alla politica.

In seguito alla dichiarazione del dissesto finanziario avvenuta nel 2012 sono stati praticati tutti gli atti prescritti per risanare il bilancio a partire dalla rideterminazione della pianta organica , alla stesura di un nuovo bilancio previsionale e programmatico e ad una rigorosa revisione della spesa pubblica.

Il nostro comune presentava le condizioni di un Ente strutturalmente deficitario per le gravi ed incontrovertibili condizioni di squilibrio esistenti. In base agli articoli 242 e 243 del d. lgs 267/2000 comunque doveva essere affidato alla Commissione per la finanza degli enti locali il controllo del costo dei servizi erogati e la rispettiva copertura finanziaria. Tutto sarebbe stato super visionato dalla commissione del Ministero dell’Interno, anche se non fosse stato dichiarato il dissesto finanziario,

Dal costo complessivo della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti alle spese per l’acquisto di beni e servizi, con l’obbligo di arrivare al riequilibrio finanziario mediante l’innalzamento alla quota massima delle aliquote dei tributi.

Abbiamo avuto la necessità di effettuare una revisione straordinaria di tutti i residui attivi e passivi conservati in bilancio, stralciando i residui attivi inesigibili, accertando le posizioni debitorie aperte e verificando la consistenza e l’integrale ripristino dei fondi delle entrate a destinazione vincolata.

La sorte toccata al nostro comune, di circa 1500 abitanti, è di aver cumulato oltre 3 milioni e 400 mila euro di debiti, la metà gestita come massa passiva dal commissario liquidatore. La consistente alienazione dei beni immobili, attuata dalle passate amministrazioni, non è stata risolutiva per raddrizzare i conti del comune.

Un bilancio in rosso che ha eroso le somme vincolate, specifiche per determinate opere pubbliche o interventi sociali che sono state utilizzate per la spesa corrente senza essere mai più ricostituite come peraltro previsto dalla legge.

Proprio su queste somme, pari ad oltre 400 mila euro abbiamo diffidato e messo in mora la passata amministrazione, un’azione necessaria che costituisce un forte richiamo alla responsabilità e alla trasparenza della pubblica amministrazione e ad un uso oculato e corretto delle risorse economiche.

Un atto dovuto nei confronti dei cittadini costretti a mettere le mani al portafoglio per risanare la bancarotta dell’ente, una scelta voluta per stigmatizzare l’idea, strumentale e demagogica, che la dichiarazione del dissesto finanziario sia stata una bizzarra ritorsione politica e non invece un evento determinato dagli indicatori di squilibrio finanziario e contabile presenti nei bilanci comunali.

La stessa sorte di messa in mora, è toccata ai responsabili che hanno, a vario titolo realizzato un’ampia area pic-nic nei pressi delle Grotte di Pastena , costata un milione di euro,. E’ ovvio che queste decisioni siano avversate dalla vecchia nomenclatura che non risparmia mezzi ed occasioni per delegittimare la nostra azione nella speranza che un atteggiamento compassionevole e assolutorio della società civile li possa riportare alla guida del paese.