
di Arturo GNESI, sindaco di Pastena
Voglio rappresentare uno Stato onesto ed essere solidale con la povera gente !
Arrestato il vicepresidente della Regione Lombardia per corruzione e turbativa d’asta riguardante i milioni stanziati per l’assistenza al trasporto dei dializzati.
Sui drammi della povera gente, sulle loro sofferenze ci sono i soliti comitati d’affari che si spartiscono i soldi con un giro di mazzette che coinvolgono politici, professionisti e imprenditori.
Anziché dar retta a Matteo ( Salvini) che in questo caso punta il dito contro il giudice che si è svegliato male o essere vittime dell’immobilismo dell’altro Matteo (Renzi) che in nome della governabilità del paese perdona indagati e condannati, i cittadini onesti dovrebbero ripulire le istituzioni dalle eterne combriccole del malaffare.
A Milano non è la prima volta che accadono cose simili a testimonianza che esiste per i corrotti, una buona scuola alla quale si iscrivono in molti, dalla prima alla seconda repubblica, dal pd a forza italia, lega compresa. Tutti promossi e con ottimi voti.
L’ultimo inquietante esempio è dato dal vicepresidente regionale che dietro l’assegnazione degli appalti ha ricevuto in cambio i lavori di ristrutturazione delle sue ville private.
Storie di ordinaria illegalità, storie di miseria culturale e di degrado etico storie di un’Italia che non va avanti perché la classe politica è come un gigantesco inceneritore che ingoia e polverizza ogni cosa pur di mantenere il potere costituito.
I patti in Parlamento sono talvolta il risultato di intrecci tra politica, mafia e malaffare dove il voto viene condizionato da storie come questa di Milano, favori e ricatti che stanno decidendo il futuro della nostra democrazia con il beneplacito della massoneria.
I malati sono numeri a cui corrispondono soldi e ci si occupa di loro perché creano profitto.
Questa visione tecnocratica della sanità e la trasformazione materialistica del malato, da persona a costo sociale pervade anche le riforme della sanità ciociara e non è escluso che possano saltar fuori storie simili.
Da Milano sono sempre state lanciate accuse contro le arretratezze storiche e culturali del sud, dal nord ci hanno sempre descritto come un popolo di fannulloni ma a quanto pare anche loro hanno ben poco da insegnare.
Gli immigrati vengono usati per alimentare paure e allarmismi sociali e poi succede che a guadagnarci sono gli italiani, gli amministratori e le cooperative che insieme si spartiscono il malloppo. Mafia capitale è solo un esempio ma non lontano dal nostro comune sono successi fatti simili rimasti ancora impuniti.
La corruzione è il cancro della democrazia e uccide le istituzioni ma se ne parla poco perché è difficile “scagliare la prima pietra” e senza una rivoluzione culturale e un diverso ruolo delle prefetture territoriali sarà difficile compiere passi in avanti.