
“La provincia di Frosinone è ancora ferma e la tanto auspicata ripresa non c’è e neppure si intravede”.
Esordisce così, l’amaro commento del coordinatore provinciale di Forza Italia, Pasquale Ciacciarelli, alla luce degli ultimi dati bollenti, non per il ferragosto, sulla situazione economica della nostra provincia.
“La disoccupazione ha ufficialmente raggiunto il 18%, con gli iscritti ai Centri per l’impiego che superano la soglia di 125.000, su una popolazione che non raggiunge i 500.000 abitanti dei quali gli anziani sono il doppio dei bambini.
Abitanti che continuano anche a diminuire, questo significa che le famiglie sono sempre più ristrette (la media parla di due genitori e … mezzo figlio per ogni nucleo) e molti giovani emigrano fuori provincia in cerca di lavoro.
Meno residenti, meno tasse, meno consumi; insomma, regressione.
Una provincia sempre più povera e i tanti piccoli comuni diventano sempre più piccoli ed ‘anziani’.
Nella classifica dei redditi medi dei comuni della regione Lazio il fondo della classifica è occupato solo da paesi della nostra provincia; in particolare gli ultimi dieci sono tutti situati nella Valle di Comino.
Dalla lettura delle statistiche emerge che mentre Roma è sulla strada della ripresa le altre province del Lazio sono pericolosamente ferme.
Tutto questo evidenzia l’urgenza di attivare una politica di sistema provinciale che superi gli steccati politici per fare fronte comune a sostegno di iniziative politiche capaci di elevare la capacità produttiva e la qualità della vita del nostro territorio.
Non è possibile che nel 2016 occorrano dalle 2 alle 3 ore per raggiungere Roma; lo stesso tempo che si impiegava negli anni ’70-’80, quando la linea ferroviaria era a binario unico e non elettrificata!
Non è più possibile che la linea ad Alta velocità che collega Roma a Milano in 2 ore e mezzo passi sul nostro territorio senza fare neppure una fermata.
Non è più possibile che le maggiori strade nate per collegare il sud al nord oppure l’est all’ovest della provincia (Casilina, Sora-Cassino-mare e Sora-Frosinone), siano ormai percorribili a passo d’uomo.
Non è più possibile che l’offerta turistica sia distribuita a macchia di leopardo e non inserita in un sistema integrato provinciale.
Non è più possibile assistere al depotenziamento della produzione industriale dovuto anche alla carenza di infrastrutture.
Non è possibile che non si riesca a stabilire un rapporto forte tra formazione scolastica e mondo produttivo locale attivando stage formativi di massa.
Non è più possibile che il nostro sistema sanitario sia finito mortificato e declassato costringendoci ad emigrare verso strutture sanitarie di Roma e di altre regioni.
Cultura, turismo, mobilità e trasporti, sistema produttivo e formativo, sanità; sono questi – conclude Ciacciarelli – i settori in cui è indispensabile intervenire presto per risollevare le sorti della nostra provincia.
E per raggiungere questo obiettivo è necessario fare sistema tra tutte le forze politiche e sindacali della nostra provincia, anche creando un cartello di univocità di intenti con le altre province periferiche per evitare che cresca ulteriormente il divario tra Roma e le altre province laziali.
E’ una grande scommessa, una prova di intelligenza che avvicinerebbe di nuovo la politica alla gente, la quale non aspetta che risposte concrete ai suoi bisogni”.