di Giuseppe SEBASTIANELLI
Fermiamoci e uniamo, attraverso le primarie, le tante capacità e le volontà di partecipare alla competizione amministrativa del 2016 per il rinnovo del Consiglio comunale. Non possiamo rischiare di avere dieci autocandidati a sindaco provenienti dalla stessa area politica e nessun candidato consigliere. Tutto questo fiorire di aspiranti sindaci non può far passare l’idea per cui per fare il consigliere comunale ci si debba candidare a sindaco. Rivolgo un accorato appello al centro destra che sente che la città ha bisogno di una guida esperta.
Stabiliamo insieme le regole e trasformiamo da subito le autocandidature che si sono già palesate e quelle che verranno in primarie: il comune di Milano le farà a febbraio, dunque è tempo di muoversi.
Non si può giocare con la città e i candidati sindaci non possono esimersi dal confrontarsi con i cittadini prima di arrivare alle urne: chi non vuole fare il consigliere comunale non può fare neppure il sindaco. Dobbiamo ripartire dalla volontà dei nostri concittadini. Sul programma, infatti, sono sicuro che siamo tutti d’accordo intorno ai principi del centro destra in cui ci riconosciamo. E’ necessario ora trovare l’accordo sul sindaco: dobbiamo avere il coraggio di essere una grande città e di dimostrare il rispetto per la volontà popolare, al fine di garantire un’immagine seria di una città che sa guardare avanti e un ottimo risultato della compagine.
Dove non riescono i partiti riusciranno i cittadini: trovare una sintesi intorno ad un nome.
Il centro destra deve trovare nuovo entusiasmo anche alla luce della recente assoluzione dell’ex giunta Scittarelli: personalmente non avevo dubbi sull’esito e, anche se quel giorno non ero in giunta, ho sempre espresso solidarietà ai colleghi e mi sono sempre sentito incluso nella vicenda. L’ennesimo tentativo di gettare discredito su un’amministrazione votata democraticamente è stato vanificato dalla sentenza della magistratura contabile, che ha riconosciuto la legittimità dell’amministrazione. Ora, non accettiamo più calunnie e preconcetti di ‘vecchio’ e ‘nuovo’, anzi chi ha creato un danno d’immagine alla città e un danno erariale chieda scusa.
Proprio agli amici con cui ho amministrato allora Cassino chiedo di partecipare all’individuazione dei candidati a sindaci per organizzare presto le primarie, fermo restando che tutti quelli che arriveranno ‘secondi’ saranno i primi candidati consiglieri.
Per quanto mi riguarda, sono pronto a partecipare e poi sostenere chi otterrà maggiore consensi: Cassino non ha bisogno di carta, ma di onore.
