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    Tutto il mondo è Parigi

    PARIGI TERRORISMO

    Tutto il mondo è Parigi

    di Arturo GNESI

    Per diversi giorni abbiamo avvertito lo smarrimento e l’angoscia per i tragici attentati di Parigi, la paura e il tormento che ovunque potrebbe all’improvviso ed in un istante accadere una cosa simile.
    Abbiamo trascorso ore dinanzi la TV attoniti per tanta barbaria, sgomenti per la violenza cieca e assassina che in un attimo strappa la vita e i sogni di giovani innocenti e di donne impegnate a costruire un futuro di pace e di solidarietà.
    Abbiamo visto immagini crudeli, indegne di una civiltà moderna, avanzata e tollerante, abbiamo ascoltato capi di governo opporsi a quest’ondata disumana e distruttiva che colpisce al cuore i valori costitutivi della democrazia e della convivenza fra i popoli.

    Abbiamo visto il doloroso pellegrinaggio della gente sul luogo della strage, fiori, biglietti, candele, peluche per ricordare il sorriso e l’amicizia di coloro che sono rimasti vittime di un destino infame .
    Le manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo, le piazze che esprimevano il dolore e la speranza, la rabbia e l’indignazione e soprattutto il desiderio di poter vivere in una società sicura, illuminata e guidata dai principi che ci hanno fatto progredire dai secoli bui della miseria, dell’intolleranza e della discriminazione.

    Abbiamo ascoltato opinioni diverse e contrastanti ma nessuno è rimasto insensibile, distaccato o indifferente ai fatti accaduti.

    Sentimenti contraddittori ed emozioni contrastanti che cercano di conciliare la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità con il bisogno della sicurezza e del rispetto della vita umana che dev’essere sancito ovunque e valido per ogni credo religioso.

    La sensazione del pericolo imminente che invoca la chiusura delle frontiere e la cacciata dei tanti extracomunitari che senz’arte né parte vivono nelle città europee che rischia di tracimare in atteggiamenti ostili e xenofobi estranei a secoli di storia della civiltà occidentale.

    Parigi è stata per alcuni giorni la capitale del mondo, custode e fiera testimone dei valori  della ”liberté, fraternité, egalité”e allo stesso tempo vittima sacrificale di un odio smisurato e folle che vorrebbe riportare indietro le lancette della storia.

    Un progetto assurdo e anacronistico che utilizza il terrore e la furia omicida dei suoi adepti ai quali le ragioni e i valori della nostra civiltà dovranno opporre un deciso e invincibile no.

    Anche nei nostri comuni, zone periferiche ed estranee al tumulto della vita metropolitana si è avvertito il dolore e il disagio di questi giorni trasmesso con i toni, gli sguardi e i discorsi che hanno trasformato Parigi in  capitale del mondo .