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S. Vittore del Lazio – I cento anni di Irene, la stiratrice che ha fatto innamorare il soldato

Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale si sono recati in visita alla signora Gallini Irene classe 1915 per farle gli auguri per il bellissimo traguardo raggiunto donandole un mazzo di fiori e una targa ricordo per i suoi 100 anni.

irene gallini

“E’ una grande emozione e gioia essere qui insieme alla sig.ra Irene e le sue figlie Mariagrazia e Angela e per festeggiare i suoi 100 anni. Persona onesta, buona e generosa.. una persona perbene. La sua vita è stata improntata sempre al lavoro, alla cura della famiglia e della casa con quella premura e attenzione che solo le donne di un tempo ormai andato sanno fare, molti ragazzi la ricordano quando esercitava l’attività di  bidella della locale scuola e quando inarrestabile camminava per le vie del paese sempre con un paio di decoltè ”, ha detto il sindaco Nadia Bucci.

Irene è nata negli anni bui della guerra in Chiaravalle Centrale (CZ) il 14.10.1915.

Viene adottata ad un solo mese di vita, si trasferisce a Roma all’età di 28 anni dove svolge prima il mestiere di mascherina nei teatri e quello di stiratrice dopo.

Era talmente brava che un militare volle conoscere chi stirava cosi perfettamente le sue camice. Quel militare, il sig. Valente Raffaele originario di San Vittore, purtroppo ormai scomparso, sarebbe diventato suo marito.

Dal matrimonio nascono 6 figli: Maria Grazia, Angela, Giuseppe, Marcella, Mario e Franco, i quali con grande spirito di abnegazione continuano a darle assistenza 24 h 24 perché ormai costretta a letto.

In realtà agli atti dell’Ufficio Anagrafe la sig.ra Irene risulta essere nata il 14.10.1915 ma i suoi familiari hanno sempre festeggiato nella giornata del 16, motivo per cui la consegna degli omaggi è avvenuta oggi. Non vi è stata una vera e propria cerimonia per espressa volontà dei figli.

Il Sindaco aggiunge:“ho partecipato sempre e solo a compleanni duranti i quali era solita sempre la frase “100 di questi giorni”. Oggi invece mi trovo al cospetto di una donna, una mamma una nonna che effettivamente li ha vissuti  e li ha vissuti in tutte le loro sfumature da quelle più rosee a quelle più buie. La sua vita è stata segnata da gioie e dolori che qualche anno fa ancora narrava ai fortunati nipoti che hanno potuto conoscere pagine della nostra storia sotto un profilo tutto umano. A lei, che nonostante la malattia è riuscita insieme alla figlia Mariagrazia ad intonare le note della canzone Calabrisella mia,  rinnoviamo i nostri più sinceri e calorosi auguri, anche a nome di tutta la comunità San Vittorese, ai quali aggiungiamo i complimenti a tutti i familiari per la solerzia e l’amore con le quali si dedicano a lei quotidianamente dandole il supporto morale e materiale necessari per affrontar i malanni della vita.

Mi hanno particolarmente commosso le parole delle sue figlie: è lei che da forza a noi, è lei che ogni giorno ci da la carica di energia necessaria per assisterla”.