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Lando Buzzanca a casa Manfredi

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L’attore  Lando Buzzanca domenica sera è stato presente a Pastena dove, a ridosso della casa paterna, del suo amico Nino Manfredi, è stata posizionata una targa che ricorda ai cittadini e ai turisti le origini del grande artista ciociaro.
Buzzanca si è guardato attorno e ha ammirato la piazza, il  luogo dove nei primi anni della sua vita Nino giocò con i suoi coetanei impadronendosi  dei suoni e  delle inflessioni di un dialetto che il tempo purtroppo avrebbe  logorato e snaturato.
Un paese che costrinse, negli anni trenta, la famiglia Manfredi a trasferirsi a Roma e che tuttavia rimase intensamente legato alla storia di un uomo che agli inizi della sua carriera, nelle immagini in bianco e nero ,  lanciò uno slogan “fusse che fusse la vota bbuona” che fu uno stimolo, nel periodo del boom economico a tentare la sorte e a provare ad uscire dalla nicchia  dell’emarginazione culturale e dell’isolamento geografico.
Lando Buzzanca visitando la casa ha poi raccontato dei suoi rapporti con Nino e di alcuni film che ha girato assieme a lui ma anche delle differenze e delle diffidenze reciproche che ci furono mentre stavano sul set.
A coloro che chiedevano quale è la dote che maggiormente occorre avere per avere successo ha risposto in maniera franca e semplice, ovvero che senza fare sacrifici non si ottiene nulla e che anche il suo impatto con la capitale, dove si era recato contro il parere dei genitori, e l’esordio cinematografico  è stato caratterizzato da sei anni di povertà e di fame.
Una generazione abituata a misurarsi con i problemi contingenti del quotidiano, che si è confrontata con la realtà e che non si è arresa dinanzi agli ostacoli di una società segnata dalle tragiche vicende di una guerra appena conclusa ma che si rimboccava le maniche per trovare risposte pratiche e concrete ai bisogni esistenti.
La lezione per i giovani presenti che possano o meno condividere l’indole artistica dell’attore , è quella di non sottovalutare il proprio talento e di non bruciare inutilmente i propri anni ma di essere testardi ed ostinati per raggiungere la meta.
Per l’amministrazione comunale questo è un impegno in più per ricercare i legami storici con il suo concittadino Nino Manfredi e per tirare fuori dai protagonisti che ha interpretato nei suoi film la storia e i sentimenti di un’Italia ricca di vizi e di virtù, di atti di coraggio e di gesti di vigliaccheria, un’Italia dove ancora il cinema può svolgere un ruolo educativo  di grande importanza.
Casa Manfredi non è solo il luogo del ricordo o della nostalgia, non è soltanto una mostra fotografica ma è anche il fulcro di attività culturali che devono stimolare un nuovo e più deciso protagonismo delle associazioni e della società di Pastena.