
Storie di visciole, di peperoni, di fragole, more e lamponi. Storie di giovani donne che hanno scelto di tornare alla terra, di riprendere le attivitá di famiglia e condividere così un progetto di riscoperta e rilancio del proprio territorio. Protagonista del Festival delle Storie, giovedì ad Alvito, nelle sale dell’agriturismo Erbadoro, è stata la Coldiretti di Frosinone e del Lazio. A brillare sono state Federica Ferrante, di Terracina, che oggi guida l’azienda di famiglia, leader della produzione di fragole favetta e Federica Iafrate, che ad Arpino gestisce una impresa che produce e vende frutti di bosco. Con loro, anche Luigi Castrechini, presidente del Consorzio del peperone Dop di Pontecorvo. I tre giovani imprenditori hanno raccontato, intervistati da Vittorio Macioce, le loro storie di vita e di lavoro, ripercorrendo i momenti difficili dell’esordio, la fatica e i sacrifici di una scelta impegnativa, ma che oggi, a distanza di anni, regala anche gioie e soddisfazioni. È grazie alla loro tenacia se oggi i frutti di bosco di Arpino, le fragole di Terracina e il peperone di Pontecorvo riscuotono successo sui mercati. E in questo caso successo significa economia, reddito e occupazione in un settore, l’agricoltura, che oggi vive una esaltante rinascita dopo un lungo, colpevole abbandono. “Questi giovani – ha commentato Aldo Mattia, direttore della Coldiretti del Lazio – testimoniano il successo del nostro progetto di ricostruzione dell’agricoltura ciociara. Lo scetticismo iniziale ha lasciato il posto a splendide realtà produttive. I nuovi insediamenti agricoli, sostenuti anche grazie alle risorse del Psr, sono la migliore risposta a tutti coloro che quindici anni fa celebravano i funerali della terra e prospettavano per la Ciociara un futuro esclusivamente industriale. Ora però serve uno scatto ulteriore per promuovere, qui nella Valle, un disegno unitario. Dobbiamo superare la frammentazione, il campanalismo. Dobbiamo unire i comuni e le imprese per far confluire tutte le energie – ha auspicato Mattia – su progetti di sviluppo rurale che siano comuni e condivisi”.