di Arturo GNESI, sindaco di Pastena
Non basta una sola giornata per ripulire il territorio dalla tante discariche abusive disseminate nel vasto territorio montano di Pastena, ne servirebbero cento o forse mille ma quella messa in atto dai volontari dell’azienda faunistica “Santa Croce” serve a mandare un severo monito a coloro che non hanno alcun rispetto per l’ambiente.
Né bravi cristiani e né buoni cittadini, ma il target dei maldestri, inveterati, irresponsabili inquinatori si allarga sempre più e i rifiuti ne tracciano una sorta di identikit.
Dalla scarpata della strada provinciale, subito a ridosso del paese, nella quiete e nello splendore di boschi e all’ombra di querce secolari si può trovare di tutto, dai pneumatici, ai lavandini, dalle vernici industriali, agli utensili d’officina, dai seggiolini per neonati ai materassi, dalle bottiglie di plastica a quelle di vetro, dai scolapasta a pentole e padelle.
Addirittura questa mattina è stata rinvenuta il rivestimento interno di una barca a remi lungo oltre un paio di metri, Tutto questo lascia supporre che il ricorso a questo smaltimento illecito e incivile dei rifiuti è un costume che purtroppo contamina il comportamento di molti cittadini e li deresponsabilizza di fronte sia agli obblighi della legge che sia di fronte a quelli etici e morali.
Queste sostanze rimarranno per centinaia di anni a contaminare il suolo e le acque di scorrimento che oltretutto minacciano la bellezza e l’integrità naturalistica delle grotte di Pastena e quindi il danno è doppio compromettendo in tal modo anche lo sviluppo turistico e le possibilità di salvaguardia e tutela del più grande sito speleologico del Lazio.
Questa mattina abbiamo lavorato per rispetto del nostro paese e per salvaguardare l’ambiente nel quale viviamo, ma appare sempre più provocatoria e distruttiva la presenza in queste discariche di prodotti derivanti da lavori di risanamento e di ristrutturazione di cucine, bagni e degli interni delle abitazioni civili segno evidente che qualcosa non funziona sia nel controllo del territorio e sia nella gestione delle procedure di smaltimento dei materiali edili.
Un paese evoluto e pulito non può tollerare questi comportamenti, un paese che si richiama a forti e radicate tradizioni religiose non può assassinare l’ambiente e non può compromettere il futuro delle nuove generazioni, un paese moderno non può lanciare i sacchetti dell’immondizia dal finestrino dell’auto e non può nascondere sotto i ponti tutto quello che a casa non serve più o risulta danneggiato dall’usura del tempo.
Un paese civile deve contrastare questo fenomeno e ammonire chi non rispetta le regole perché nessuno può far finta che vive da solo e può fare a meno degli altri.
Una nuova cultura ambientale è necessaria per evitare che la natura rimanga soffocata e imbrattata dall’atteggiamento volgare irriguardoso di un manipolo di incoscienti.