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Frosinone – Sessanta sindaci sfiduciano la manager dell’Asl Mastrobuono

di Arturo GNESI

Votata quasi all’unanimità, con l’esclusione dei comuni di Ferentino, Ceprano, Boville e Pontecorvo la sfiducia alla manager dell’Asl di Frosinone prof.ssa Isabella Mastrobuono.

mastrobuono

Un esito scontato scaturito dalle carenze strutturali e persistenti della sanità ciociara che soprattutto a livello della rete ospedaliera , nonostante la presunta riorganizzazione, presenta notevoli ritardi e ingiustificate riduzioni del numero e della qualità delle prestazioni sanitarie.

In questi mesi è cresciuto il malcontento sia della popolazione costretta a rapportarsi con ospedali al tracollo e con file di attesa bibliche per quanto riguarda le visite e la diagnostica specialistica.

Di fronte a questi problemi la dirigenza della Asl, che aveva già ricevuto nei precedenti incontri, segnali di bocciatura da parte dei sindaci, ha sempre proposto cifre e statistiche, numeri e proiezioni alcune delle quali puramente teoriche e inutili per migliorare la critica situazione della sanità della nostra provincia. Tante parole e altrettante promesse alle quali oggi si è aggiunta tanta improvvida demagogia.

Una cosa che è stata assolutamente inopportuna in quanto la manager, visto il clima ostile, nel suo intervento ha tirato fuori le unghie e accusando la politica di essere stata assente e indifferente quando venivano decisi i tagli per la sanità della provincia di Frosinone.

Sapendo di trovarsi contro l’intera platea, la prof.ssa Mastrobuono ha cercato di correre ai ripari sfruttando addirittura l’unica nascita della casa della maternità di Alatri avvenuta nella notte scorsa.

In affanno ha letto una dichiarazione del presidente Zingaretti che la ringraziava per “l’ottimo lavoro svolto” e alla fine ha lanciato un accorato appello a tutti sindaci affinché votassero per i contenuti della riforma sanitaria e non per partito preso. Ha sollecitato a formare una lista di “sindaci liberi” con la quale lei si sarebbe schierata per continuare a portare avanti la trasformazione della sanità ciociara.

Una manager in difficoltà come non era mai stata e che ha difeso il suo ruolo anche se ha sottolineato che mai ha chiesto la poltrona dell’asl di Frosinone. Una performance non all’altezza delle sue capacità e delle sue qualità .

Va segnalata anche l’inopportuna invadenza del consigliere regionale Mario Abruzzese che più volte ha interrotto, in maniera impropria l’assemblea dei sindaci con la pretesa di dettare norme e suggerimenti al presidente dell’assemblea.   Un atteggiamento più sobrio avrebbe dovuto suggerire ad Abruzzese di tacere viste le sue personali responsabilità allorché la presidente Polverini di cui era fedele sostenitore ha iniziato un piano di tagli e declassamento della sanità provinciale.

Due note stonate in una giornata che dovrebbe segnare l’inizio di un cambiamento per una sanità trasparente ,competitiva ed efficiente. Difficile sperare che in tempi brevi la persona torni ad essere centrale nei programmi aziendali perché la cultura tecnocratica ha trasformato i bisogni in costi e i malati in numeri. La cultura medica dovrebbe tornare protagonista e la professionalità degli operatori dominare le scelte aziendali mentre la politica dovrebbe mirare al bene comune rinunciando all’idea che con la sanità possano garantirsi carriere, soldi e potere.