Home Comuni Esperia – Una piazza per il sindaco che denunciò la barbarie umana

Esperia – Una piazza per il sindaco che denunciò la barbarie umana

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“Fate conoscere ai vostri figli, ai vostri nipoti la storia di Esperia, la nostra storia più recente, quella la cui ferita è ancora aperta, quella che l’avvocato Giovanni Moretti ha fatto conoscere per squarciare il velo omertoso che sembrava coprire le violenze commesse a danno di settecento persone tra donne e uomini e perfino del nostro don Alberto Terilli dalle truffe coloniali francesi”: con queste parole, il sindaco di Esperia Giuseppe Moretti ha sintetizzato lo spirito che ha caratterizzato l’intitolazione del piazzale della frazione di Monticelli al primo sindaco del dopoguerra, prematuramente scomparso nel 1949, nel mezzo della sua attività amministrativa.

Un uomo le cui altissime doti morali sono state apprezzate dal Vescovo, Sua Eminenza Gerardo Antonazzo, il quale ha voluto prima celebrare una solenne messa nella chiesa di S. Maria Maggiore e poi presiedere il rito di benedizione della targa realizzata in Breccia Paradiso, la pietra locale di Esperia, che è stata scoperta alla presenza di molti concittadini che hanno voluto rendere omaggio alla figura dell’avvocato Moretti. Il Vescovo si è soffermato sulla figura di Gesù come istituzione e verbo dell’amore che può ispirare l’agire umano e che si è esternato perfettamente in Giovanni Moretti, che era anche un uomo dalla profonda fede cristiana.

Giustamente commosso, il nipote Luigi Moretti, custode del ruolo pubblico ma anche privato dello zio Giovanni, una vita completamente dedita al bene collettivo. “Da ragazzo ho potuto vedere da vicino quanto la vita di mio zio fosse essenzialmente una vita pubblica, fatta di impegno civile e di diritto, come gli ha riconosciuto il suo collega e amico fraterno Gaetano Di Biasio, primo sindaco di Cassino, autore dell’epigrafe per una morte avvenuta troppo presto, solo a tre anni dall’inizio del suo mandato amministrativo, nel 1949 – ha affermato il dottor Moretti – . Ringrazio il Vescovo Antonazzo per la sensibilità dimostrata e la partecipazione alla commemorazione, il nostro parroco don Stanislao Paprocki, l’avvocato Andrea Paliotta, peraltro autore di un importante libro sulle drammatiche vicende collaterali alla guerra che hanno riguardato Esperia, che si è speso moltissimo per questo evento e ancora prima per la giornata della memoria di maggio, e Annibale di Cuffa e Angelo Nicosia per le preziose ricerche effettuate”.

Alla cerimonia, ritmata dalla banda musicale ‘Verdi’, hanno inoltre partecipato il comandante della locale stazione dei Carabinieri Salvatore Marchetti, il presidente della XIX comunità montana Oreste De Bellis e l’associazione Combattenti e reduci.

Tutt’intorno, nel piazzale “Giovanni Moretti”, volti commossi di tanti “ex bambini”, oggi anziani, segnati dai quei tragici mesi di guerra, di bombe e di fame, che ricordano l’avvocato Giovanni Moretti, un profilo autorevole, ma anche gentile e umile con la sua gente, disponibile e sempre pronto ad aiutare la comunità, lui che, nato nel 1893, aveva avuto un passato di combattente nella prima e nella seconda guerra mondiale.

Tutti raccontano un Giovanni Moretti correre di qua e di là per ricostruire una comunità dalle macerie, a cominciare in particolare dall’allestimento del primo ambulatorio medico che servì a curare le ferite del corpo e dell’anima delle centinaia di vittime della barbarie umana, fino alla denuncia arrivata fino al Parlamento italiano, che si tramutò presto in contributi economici e conoscenza di una storia tanto indegna quanto necessariamente da raccontare al mondo.