Come in tutta la Regione Lazio, anche a Cassino i lavoratori del Cup (il Centro Unico di prenotazione) presso l’ospedale Santa Scolastica hanno aderito allo sciopero per difendere il futuro del loro posto di lavoro.
Alla base dell’agitazione c’è infatti la situazione complessa che riguarda il futuro dei Cup, aggravata dalla ventilata ipotesi di privare circa un quinto degli impiegati dei Cup laziali, impegnati con l’ultimo bando cup, del loro posto di lavoro.
In gioco c’è il taglio di circa il venti per cento delle ore rispetto all’organico che produrrà, secondo i sindacati, la perdita di circa tremila cinquecento posti di lavoro, mentre le imprese che partecipano al bando non avranno nessun obbligo, in caso di aggiudicazione dei lotti di gara, di riassumere il personale in servizio nei ruoli e nelle retribuzioni attuali.
Nelle ore precedenti, infatti, si è conclusa una trattativa ad oltranza con la Regione. Una proposta c’è stata, ma non sufficientemente strutturata per poter garantire in maniera soddisfacente i lavoratori, a detta delle sigle sindacali, che, per questo motivo, ieri hanno deciso di confermare lo sciopero.
Una parte del personale, però, a Cassino, come in tutto il Lazio, è stato “contingentato”, cioè costretto a non poter partecipare per garantire i minimi essenziali. Così ha imposto la commissione di garanzia.
Tanti i disagi per gli utenti, che hanno dovuto fare i conti con le braccia incrociate dei lavoratori del Cup e hanno potuto usufruire di uno solo sportello aperto a Cassino.
Prossimo sciopero lunedì 28 settembre.
